Fer, oneri di sistema, autoconsumo, comunità energetiche: le proposte Arera

Autoconsumo energetico, oneri generali di sistema, fonti rinnovabili, sistemi di accumulo, comunità energetiche, sono alcuni dei temi più importanti che l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha toccato nella sua audizione davanti alla commissione per le Politiche Ue del Senato, per quanto riguarda la legge di delegazione europea 2019 con cui il governo dovrà recepire alcune direttive europee nell’ordinamento nazionale.

L’Arera nelle sue proposte si è concentrata sul recepimento di due direttive, la RED II (Renewable Energy Directive) sulle fonti rinnovabili e la IEM (Internal Electricity Market) sul mercato interno dell’energia elettrica.

In particolare, in tema di allocazione degli oneri generali di sistema, si legge nella memoria dell’audizione (allegata in basso, neretti nostri nelle citazioni), l’Autorità “ritiene da tempo che la soluzione naturale per il superamento delle criticità connesse alla riscossione degli oneri generali […] sia rappresentata dal trasferimento dei medesimi alla fiscalità generale. Nel caso si adotti un percorso graduale di riforma del sistema nel senso auspicato, l’Autorità chiede sia valutato il trasferimento sin da ora alla fiscalità generale degli oneri non direttamente connessi ad obiettivi di sviluppo ambientalmente sostenibile o ad obiettivi di contrasto alla povertà energetica, eliminandoli dunque dalla bolletta”.

Tra i tanti suggerimenti dell’Arera, spicca la richiesta di semplificare la normativa vigente in materia di configurazioni per l’autoconsumo energetico.

Per quanto riguarda lo sviluppo delle fonti rinnovabili, secondo l’Autorità è necessario “rendere espliciti, in sede di aggiornamento e di potenziamento dei meccanismi di sostegno alle fonti rinnovabili, i contingenti da porre all’asta, differenziati per fonte e per area geografica, tenendo conto sia dell’esito dell’individuazione delle aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili sia del risultato delle verifiche effettuate con i gestori di rete in relazione allo stato attuale delle reti elettriche”.

E l’Arera suggerisce anche di “evitare di fare esplicito riferimento ai soli accordi di compravendita di energia elettrica da fonti rinnovabili a lungo termine (PPA)”, anche perché “l’eventuale utilizzo di PPA con controparte pubblica rappresenta uno strumento con caratteristiche e potenzialità analoghe ai meccanismi di asta ma con minore trasparenza, sia in relazione ai criteri di selezione sia ai criteri di ripartizione dei costi e dei rischi a carico dei consumatori”.

In merito alla disciplina relativa alle comunità energetiche dei cittadini, l’Autorità ritiene poi auspicabile escludere, fin da subito, “la possibilità che tali comunità possano svolgere l’attività di distribuzione di energia elettrica”.

L’Autorità ritiene, infatti, “preferibile evitare che siano definite nuove fattispecie in cui è possibile realizzare ex novo reti private per la fornitura di utenze residenziali, quanto piuttosto utilizzare in maniera maggiormente efficiente le reti pubbliche esistenti”.

qualenergia.it








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